mercoledì 23 novembre 2011

 

 

 

L'estetica: Filosofia o Stile di Vita?

mercoledi 23nov. 2011   Giovanni Bortoli

Il termine estetica deriva dal latino aesthetìca e significa sensibile. È una branca della filosofia che si occupa della conoscenza del bello naturale e artistico, ossia del giudizio del gusto. Attorno all’estetica ci sono numerosi speculazioni che si accentuarono a partire dal XVIII secolo, quando entrarono in crisi i valori e i modelli del Romanticismo. Fu allora che molti letterati vollero riscattare l’arte o il bello da una condizione di inferiorità da cui, ormai, versava da diversi secoli. Insomma, vollero che si rendesse pieno riconoscimento alle “belle arti”.
Per questo l’estetica assunse una valenza critica, oltre che filosofia dell’arte o del bello, doveva essere considerata una riflessione che nascendo da un emergente orientamento critico svolge il suo compito in ciò che si può definire avente un gusto, essere bello o arte.
Progressivamente l’estetica assunse un’importanza anche nella forma interiore, il culto della forma prevale sulla virtù e si tende a rendere piacevole la vita e la socialità. Fu così che si ebbe un sentimento individuale in cui l’arte non è soltanto bellezza, ma diventa rappresentazione di se stessa; “Io sono arte”. Quindi l’estetica di oggi diventa un vero e proprio estetismo che si presenta con un continuo invito a godere della giovinezza fuggente, un edonismo nuovo in cui l’esaltazione del piacere è morbosamente collegata alla corruzione della decadenza, in cui la bellezza è intesa come manifestazione del genio, come se fosse una pseudo religione del bello.
Diventa artista che vuol trasformare la sua vita in opera d’arte, sostituendo alle leggi morali, le leggi del bello e andando continuamente alla ricerca di piaceri raffinati, impossibili per una persona comune anche attraverso l’utilizzo di alcool e droghe. Nulla a che vedere con i presupposti che secoli fa filosofi e artisti avevano discusso.
Molte persone oggi fanno della loro vita un culto all’estetica. Attenzione, avere un concetto del bello, del gusto, dell’arte in sé, del piacersi, non è sinonimo di essere esteti, lo si diventa quando ci si lascia condizionare o semplicemente è uno stile di vita, un modo di essere che piace, e quindi lo si adotta come modello da seguire. È facile nella società in cui viviamo essere esteti, anche inconsapevolmente, siamo influenzati dalla pubblicità, dai modelli di vita, dai nostri amici. Ma chi ha stabilito che quel modello dettatoci, seguito, ci rappresenta? Un modello seguito da molti è un modello giusto perché condiviso pienamente o perché ne siamo influenzati?
Assumere una cultura del corpo, non è arte, non è genio, non è bello! L’arte è provare un sentimento che ti fa vibrare quando ti fermi a guardare un quadro, una scultura, quando leggi versi che ti scuotono dentro, quando ascolti musica, magari la tua preferita. Arte è la più alta espressione di uomini che hanno messo sentimenti, i loro sentimenti, affinché tutti noi potessimo vederli, ammirarli, contemplarli, ascoltarli. Non sono stati egoisti, non hanno fatto una cultura di sé, non hanno ricorso ad altri mezzi per capire che l’arte ci circonda già.


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