L' ANTICRISTO
Ciò che ci divide non è
il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella
natura, né dietro la natura, - ma che quello che è stato adorato come
Dio noi non lo troviamo affatto "divino", ma al contrario pietoso,
assurdo, dannoso, non solo perché è un errore, ma perché è un crimine
contro la vita...
L'Anticristo é il testo con cui Nietzsche si scaglia apertamente contro
il Cristianesimo, colpevole di rendere e mantenere ignoranti le persone e
di aver causato nella storia milioni di vittime. All' Anticristo
spetta la funzione di chiudere i conti con il Cristianesimo, oggetto
sempre più ossessivo delle analisi e degli attacchi dell'ultimo
Nietzsche. Il tono é ultimativo, da manifesto, preludio a un'azione che
doveva essere un attacco radicale a tutta la nostra civiltà. Ma, al
tempo stesso, Nietzsche si mostra qui ancora una volta di una
sottigliezza psicologica prodigiosa, come dimostrano le parole
bellissime, e profondamente amiche sulla figura di Cristo. Mentre la
condanna del Cristianesimo e della morale convogliano in sè quella, più
generale, contro tutte le forze nemiche della vita e capaci di
camuffarsi dietro le potenze della religione e della cultura. Contro di
esse Nietzsche scende definitivamente in guerra, giungendo a siglare,
alla fine, la sua "legge contro il Cristianesimo" col nome terribile
dell'Anticristo, in quanto "trasvalutatore di tutti i valori" . E' un
libro che si conviene ai pochissimi, dice Nietzsche stesso nella prefazione: forse di questi non ne vive ancora uno.
Nietzsche era profondamente convinto che il cristianesimo fosse nato e
fosse morto anche se la sua agonia é durata 2000 anni, quando i
discepoli di Gesù non hanno perdonato i suoi nemici. L'argomentazione di
questa tesi, prende le mosse dalla convinzione che per il
cristianesimo: "E' in sè completamente indifferente il fatto che una
cosa sia vera o no, ma é estremamente importante, invece, fino a che
punto sia creduta. Così ad esempio, se é insita una felicità nei
credenti redenti dal peccato, come premesse di ciò, non é necessario che
l'uomo sia peccatore, ma che si senta peccatore." In questo modo il
cristianesimo ha sostituito la verità con la fede che qualcosa sia vero.
Anzi alla ricerca della verità ha posto un "divieto", e ha sostituito
questa, che é la più autentica delle virtù, con le virtù teologali:
fede, speranza e carità, che sono 3 "accorgimenti" a cui il
cristianesimo é ricorso per distogliere l'uomo dalla ricerca della
verità, e poterlo così "signoreggiare, addomesticare, dominare".
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