lunedì 17 ottobre 2011


Sono stato solo un pensatore....





Sono sempre stato solo un pensatore, e tale solamente resterò. Mi sono sempre posto delle domande e sempre ho cercato di capire senza mai accettare passivamente le consuetudini dell’altrui pensiero. Ho tutta la vita studiato solo quello che mi interessava è non ho mai imparato o studiato quello che bisognava sapere per utilità sociale o convenzione. Questo scritto serve a me stesso per fare il punto delle mete raggiunte, ma ho creduto utile condividere con altri le mie conclusioni. Ho studiato gli scritti di formidabili pensatori, ne ho frequentemente citato le parole, ma ho aggiunto anche la farina del mio sacco, e alla fine solo miei sono il nesso e le conclusioni.

L’ateismo professato non ha mai posizioni idealistiche, ma è unicamente uno strumento per liberarsi dal pensiero religioso restituendo la visione realista e vera della condizione e del destino umano. Credo di aver dimostrato che la fede, nessuna fede ha la possibilità di reggere ad una logica impietosa quale io ho utilizzato.  Ho ribadito che la fede in qualsiasi religione non è assolutamente un dono, ma una strada che porta a considerare vere le illusioni che altri ci hanno indotto a credere, tutto questo a scapito dell’unica realtà che l’uomo, inteso come individuo, ha di fronte a se giorno dopo giorno. Ho svelato l’essenza  che accomuna tutte le religioni, la ragione che rappresenta anche il fondamento occulto del cristianesimo, che origina dall’incapacità dell’uomo di accettare la realtà del mondo e la sua stessa realtà. Le religioni tutte insegnano solo quello, solo quello hanno come loro fondamento, offrire un’alternativa immaginaria al mondo, ma così facendo compiono il delitto peggiore, quello di allontanare ed alienare l’uomo dal mondo reale. L’atto più antireligioso che un uomo possa compiere è la resa al mondo senza condizione. Ho spiegato perché Dio è solo un idea. Ho spiegato l’essenza della morte individuale, e come le religioni hanno tentato di risolverla con l’illusione dell’immortalità. Ho detto che la morte non è temibile come ci hanno indotto a credere, ma a volte è più temibile la vita. Ho spiegato quale rapporto esiste tra la moderna sapienza scientifica, e la religione.
 Il mio scritto ha lo scopo di liberare il lettore dal giogo e dall’inganno di illusioni prive di qualsiasi consistenza reale, restituendo la possibilità di restare con i piedi per terra, prendendo consapevolezza della propria realtà personale, come unica realtà esistente. Capisco che può risultare antipatico vivere la sobrietà della logica realista a colui che è stato allevato nell’ebbrezza dell’illusione. Ha scritto Onfrey: Meglio favole, finzioni, miti, storie per bambini, che assistere alla scoperta della crudeltà della realtà e riconoscere l’evidente tragicità del mondo. Qualcuno ha definito la vita una tragedia che finisce male, nella quale l’illusione resta l’unica consolazione, la religione è la più grande delle illusioni; ma come i fantasmi della notte non sopravvivono alla luce del giorno, così l’illusione non regge alla realtà. Personalmente ritengo errato giudicare la realtà crudele, ed il mondo tragico, il mondo è così come è, siamo noi che partendo dai nostri sentimenti, dalle nostre speranze, dalle nostre illusioni, che diamo al mondo e alla nostra vita le soggettive conclusioni. Io sono convinto che la peggiore realtà sia alla fine preferibile alla migliore illusione. Nietzsche: La conoscenza, il dire si alla realtà, è una necessità per il forte, così come lo è per il debole, per ispirazione della debolezza, la viltà e la fuga dalla realtà.
Io giudico questo saggio filosofico l’alfa e l’omega della religione vista nella sua globalità, della trattazione filosofica di Dio e della morte, oltre che del cristianesimo e del buddhismo. Lo scopo della vita è nella sua essenza concreta, lo scopo di quel giorno trascorso era nei fatti e nelle cose concrete e reali che abbiamo fatto in quel giorno e che in quel giorno sono accadute, ogni altro scopo e senso sono puramente immaginari e fantasiosi e sostanzialmente irreali. Tolto l’inutile, ti resta l’utile, il concreto, ti resta la tua vita reale. Resta la consapevolezza che l’utilizzo della logica e della razionalità e del realismo, sono l’unica strada percorribile. Amen.



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