domenica 9 ottobre 2011


Yoga & Co le cure senza farmaci


yoga1.jpgdi Giovanni Bortoli

Yoga, ipnosi, attività fisica, boom di cure senza farmaci. Il 20% degli italiani ha fiducia nelle terapie che fanno a meno delle medicine.

  
"Dottore ho un mal di testa terribile. Quale posizione yoga mi suggerisce?". La cura senza medicine è la nuova frontiera del benessere di massa. Basta farmaci, l'obiettivo oggi è di stare bene facendo attività che riducono lo stress, cambiano il nostro modo di vivere, e in certi casi intervengono per guarire nel vero senso del termine. L'attività fisica mirata che toglie il mal di schiena, l'ipnosi che fa dimagrire, lo yoga che allontana i problemi circolatori o la meditazione che sconfigge il dolore: è boom di una serie di pratiche, che ora finiscono al centro di ricerche scientifiche. A sceglierle sono persone che, ovviamente solo per certi problemi, non vogliono andare dal medico.
Questi rimedi in buona parte sono figli della cultura introdotta dalle medicine non convenzionali. "Dopo aver insegnato a noi occidentali a riscoprire il rapporto tra dottore e paziente, ci hanno trasferito un nuovo concetto: quello dello stile di vita sano". A parlare è Guido Giarelli, professore di sociologia alla facoltà di Medicina dell'Università della Magna Grecia. "Discipline orientali come l'Ayurveda da sempre puntano su un approccio olistico, cioè globale, alla persona, non solo legato alla malattia del momento". Ma quanti sono a curarsi con pratiche che non richiedono l'uso dei farmaci? Non è facile avere un dato. "Secondo l'ultima relazione Istat circa il 19% degli italiani usano medicine non convenzionali, soprattutto fitoterapia e omeopatia, che però, ciascuna a suo modo, impiegano farmaci - dice sempre Giarelli - Per avere un'idea di quanti si rivolgono a cure senza medicine bisogna fare riferimento anche a una ricerca di Harvard, e si ricava un dato del 20% di italiani dediti a yoga, massaggi, ipnosi e quant'altro. È un numero significativo, ma stiamo attenti a non creare una società basata sulla cultura della performance fisica. Sennò finiamo come gli Usa che non vogliono curare gli obesi".
pos_yoga.jpgL'attenzione allo stile di vita, la cosiddetta prevenzione primaria, è diventata un cardine anche della medicina occidentale. Ad esempio esistono liste di cose da fare per evitare i problemi cardiovascolari. Ma oggi ci si spinge anche oltre, come avviene in Toscana. La Regione ha creato l'Afa (attività fisica adattata): il progetto coinvolge persone colpite da malattie croniche, come il mal di schiena ma anche l'ictus e il parkinson. "Vogliamo evitare che con la sedentarietà a queste malattie ne aggiungano altre", dice Francesco Benvenuti, responsabile dell'Afa a Empoli. La soluzione? Una convenzione della Asl con le palestre private, dove il medico di famiglia o lo specialista inviano il malato a fare attività fisica mirata. Il costo dei corsi è 2 euro all'ora. Fino ad oggi in Toscana circa 15mila persone sono state coinvolte e l'esperienza si sta allargando a Piemonte, Friuli e Liguria. La rivista scientifica Usa "Journal of Rehabilitation Research & Development", ha fatto uno studio sull'esperienza toscana, definendola "Il più grande programma di esercizio al mondo finalizzato in modo specifico alla prevenzione e gestione delle malattie croniche".
Giovanni Calloni è uno psicoterapeuta, dirigente della Asl di Magenta, che pratica l'ipnosi. "La domanda è in costante aumento", spiega. Si sceglie per varie ragioni: "Permette di moderare le proprie pulsioni, come quella di mangiare. Viene anche usata nella terapia del dolore o in per abbassare lo stress e come modalità di rifunzionalizzazione della persona. Possono bastare una ventina di sedute per ottenere buoni risultati".
Uno dei sintomi del successo dello yoga anche da noi sta nella diffusione di tipologie assai poco tradizionali di questa disciplina: c'è quello acrobatico con gli elastici, quello da fare davanti alla tv o mentre si va in autobus. "I festival si moltiplicano in tutta Italia, e spesso sono dei carrozzoni", dice Carmen Tosto, che da 30 anni pratica la disciplina indiana e la insegna all'Ayurvedic point di Milano. "Può servire a migliorare il sistema circolatorio o la digestione - spiega - Agendo sulla postura risolve dolori osteoarticolari, e riduce lo stress".
pos2_yoga.jpgAllo yoga può essere legata la meditazione. Quest'anno un gruppo di Montreal, attraverso la risonanza magnetica ha visto che nel cervello di chi medita in modo intensivo, come i monaci tibetani, si ispessisce l'area che controlla la sensibilità al dolore, sviluppando una maggiore resistenza alla sofferenza fisica.

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